analisi volatilità

La volatilità surriscalda i mercati

Ottobre è un mese di svolta per i mercati finanziari, segnato da picchi di volatilità e possibili minimi. Negli USA, la compressione di volatilità domina, mentre in Asia si registrano alti movimenti. Gli indicatori VIX, OVX, GVZ e VIXTLT mostrano livelli critici di attenzione, mentre l’economia globale resta fragile per i debiti pubblici e le banche minori. Gli investitori attendono se un rally di fine anno calmerà le tensioni.

Il mese di ottobre ha spesso rappresentato un doppio punto di svolta per i mercati finanziari globali, con dinamiche imprevedibili che portano in egual misura a periodi di massima tensione e di potenziale crescita. Negli anni passati, ottobre ha visto crash flash e minimi significativi, ma ha anche segnato l’inizio di quello che molti trader chiamano il “rally di fine anno,” che tipicamente si estende dalla metà di ottobre fino a gennaio. Quest’anno, con le elezioni americane alle porte, il confronto tra rialzisti e ribassisti è più acceso che mai, creando un mercato piatto negli Stati Uniti, caratterizzato da compressione della volatilità. Tuttavia, in Asia, i mercati di Cina e Giappone sono stati segnati da alta volatilità già da agosto, rendendo evidente che la velocità dei prezzi sta aumentando in modo differente da asset ad asset.

Indicatori di Volatilità e Andamento del Mercato

L’analisi della volatilità su diversi strumenti finanziari è diventata cruciale per comprendere le tendenze del mercato, soprattutto considerando che i principali indicatori stanno toccando soglie rilevanti.

1. VIX (Indice di volatilità): è tornato a superare il livello critico di 20, un segnale importante di tensione. Non aveva raggiunto questi livelli neppure ad agosto, mostrando come gli indici americani siano stabili ma con un’ombra di volatilità che pesa sul mercato.

2. VVIX (Volatilità del VIX): Anche la volatilità del VIX ha superato il valore trigger di 110, un livello non toccato così spesso dal periodo COVID e mantenuto costante fino a giugno 2022. Questo rialzo suggerisce che i mercati si stanno preparando a ulteriori oscillazioni.

3. OVX (Volatilità del petrolio): Il petrolio è in fermento e sembra voler superare la soglia dei 50, un livello che viene considerato allarmante dagli analisti per le possibili ricadute sui prezzi globali delle materie prime.

4. GVZ (Volatilità dell’oro): L’oro, che ha registrato recentemente massimi storici, si avvicina a una resistenza di volatilità pari a 20, valore particolarmente rilevante in un contesto di incertezza sui mercati.

5. VIXTLT (Volatilità dei bond): Il settore obbligazionario, nonostante sia uscito da un periodo di sell-off dovuto all’aumento dei tassi, continua a stazionare oltre i 100, un livello critico di attenzione che potrebbe preludere a un prossimo calo dei tassi.

6. EVZ (Volatilità del cambio EUR/USD): Anche la volatilità dell’euro-dollaro è ben lontana dai livelli di agosto, avvicinandosi a 7,5 e mantenendosi distante dal valore basso di 5, tradizionalmente associato a un rischio contenuto.

7. Rapporto VIX e Yield US: L’assenza di grandi scossoni è visibile anche nel rapporto tra VIX e rendimenti americani, che resta generalmente sotto il livello di 10. Questo, in un contesto di compressione generale, mostra che i mercati potrebbero mantenere un’apparente calma.

La Situazione Economica e Geopolitica

Il mese di ottobre si presenta come “sornione” per i mercati globali, con episodi di volatilità localizzati in Asia, in particolare in Cina e Giappone. Gli Stati Uniti crescono a un ritmo stabile, senza sorprese sul fronte dei tassi e dell’inflazione, mentre l’Europa subisce l’impatto di dati macroeconomici in peggioramento e della persistente incertezza legata al conflitto in Ucraina. Nel Medio Oriente, le tensioni sembrano essere state assorbite dai mercati, senza causare reazioni significative.

Tuttavia, resta un punto di domanda sulla tenuta della “molla” dei mercati, considerando i crescenti livelli di debito pubblico a livello globale e la fragilità delle banche minori negli Stati Uniti. Quanto a lungo potrà durare questa compressione della volatilità? L’equilibrio è precario, e l’aumento della velocità dei prezzi lascia intravedere che un ritorno di volatilità potrebbe essere imminente, riportando dinamiche imprevedibili nei mercati mondiali.

Conclusioni

La volatilità di ottobre, alimentata da fattori economici, finanziari e geopolitici, surriscalda i mercati, con segnali di tensione e nervosismo. Gli investitori sono in attesa di scosse ulteriori che potrebbero rompere l’apparente tranquillità, e in molti attendono il possibile rally di fine anno, con lo sguardo fisso sulle soglie critiche di volatilità che potrebbero indicare nuovi sviluppi.

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